2007/07/31

Lo Spiegel sul riscaldamento globale.

In questo articolo sulla edizione internazionale di Spiegel Online si parla del riscaldamento globale come di un fenomeno non necessariamente negativo.

Vengono citate le ricerche di Svante Arrhenius il padre della chimica fisica, che studiò la correlazione tra i livelli di anidride carbonica e la temperatura.
Arrhenius era convinto che l'aumento di temperatura avrebbe portato alla nascita di un paradiso in terra.

L'articolo va avanti dicendo che durante la fase calda del medioevo (900-1300) i vichinghi allevavano animali in Groenlandia, nuove città vennero costruite in tutta l'Europa e la popolazione del nostro continente passò da 30 ad 80 milioni di abitanti.

Le conseguenze della diminuzione della temperatura nei secoli successivi al 1300 furono invece devastanti: le estati piovose e gli inverni rigidi portarono all'impossibilità di far giungere a maturazione i raccolti.
L'età media diminuì di 10 anni, gli insediamenti più a nord furono abbandonati ed intere zone rimasero disabitate.

Lo shock prodotto dall'ondata di freddo fu tale che rimase nell'immaginario dell'umanità per molto tempo e, quando negli anni '60 la temperatura diminuì di nuovo, i metereologi si affrettarono ad avvertire la popolazione del pericolo dell'avvento di una nuova era glaciale, dandone la colpa all'inquinamento prodotto dall'uomo.

Quando negli anni '80 nacque il movimento ambientalista, si adottarono toni simili a quelli usati dalla Chiesa Cattolica per metterci in guardia dall'Inferno che doveva arrivare a causa del riscaldamento globale, come punizione per aver interferito con le regole della Creazione.

Ma alla fine il riscaldamento globale ci porterà gli orrori che predicano gli ambientalisti moderni o il paradiso che prevedeva Arrhenius?
La verità come al solito sarà nel mezzo: ci saranno zone del pianeta che soffriranno per il cambiamento e altre che se ne gioveranno.
L'articolo fa notare che l'unico problema che paesi come il Canada, la Russia e i paesi scandinavi avranno, sarà con la loro coscienza, perché si troveranno ad avere benefici immensi dal riscaldamento globale.

Non ci sono dubbi che in alcune regioni del mondo che si trovano a latitudini tropicali e che quindi potranno soffrire per la siccità, ma l'assunzione diffusa che saranno i poveri del mondo a soffrirne di più non è corretta: il Sahel, una zona dell'Africa tradizionalmente sede di episodi di siccità, in realtà sta diventando più umida.

Alcune ricche nazione industrializzate, proprio quelle che secondo gli ambientalisti avrebbero causato il riscaldamento globale, saranno probabilmente soggette alla siccità: il sud degli USA, l'Australia e le nazioni del Mediterraneo (compresa l'Italia).
L'articolo va avanti prospettando un futuro roseo per gli impianti turistici del Baltico, che tenderà ad avere un clima mediterraneo, ai danni delle coste arroventate della Spagna.
L'articolo fa notare anche che i cittadini tedeschi, oltre ad avere un clima migliore, risparmieranno miliardi di riscaldamento, riducendo quindi le emissioni.
Recenti studi mostrano inoltre che nel 2050 ci saranno circa 40000 morti in meno nella sola Germania a causa dell'influenza e delle altre malattie da raffreddamento.

Riguardo poi alle super-tempeste predette da alcuni climatologi, recenti simulazioni ne escludono l'aumento.

Un'altra leggenda che si è diffusa è quella dello scioglimento dei ghiacciai dell'Antartide con il conseguente innalzamento del livello del mare di 60 metri.
La temperatura media dell'Antartide è di -30 gradi. Ben lontana dall'incremento previsto nel peggiore scenario di riscaldamento globale.
Al contrario, i modelli correnti prevedono un aumento della massa ghiacciata del polo sud: con una evaporazione maggiore ci saranno maggiori nevicate sull'Antartide e quindi un'abbassamento di 5 centimetri nel livello del mare.

Lo scioglimento dei ghiacciai dell'Artide invece non influenzerà il livello del mare, perché questi ghiacci galleggiano sul mare, quindi non cotribuiranno al suo livello più di quanto non facciano già ora.
Considerando lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia e l'effetto di dilatazione dell'acqua dovuto all'aumento della temperatura, si arriva ad un innalzamento del livello di 40 centimetri.
Questo innalzamento non avverrà dall'oggi al domani, ma durante un periodo di diversi decenni e non sarà quindi così disastroso.

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