2007/11/14

Atei?... Agnostici?...

Qualche giorno fa sono intervenuto in un dibattito dopo una conferenza. Al termine degli interventi, mentre uscivo, sono stato brozzato da un superstizioso (cristiano, cattolico immagino), che mi ha detto subito che gli atei non esistono, senza usare neanche la formula "secondo me" (abbastanza ovvio, dato il suo retroterra culturale).
Bontà sua, al massimo mi concedeva l'esistenza degli agnostici.

Mah, probabilmente usiamo le parole in modo diverso.
Probabilmente lui usa la parola "agnostico" nel senso stilizzato di persona che non esprime giudizi, ma proprio mai. Questa interpretazione è abbastanza buffa: un tale agnostico non potrebbe esprimersi sull'esistenza di Babbo Natale se prima non andasse al Polo Nord a verificare di persona la presenza o meno del castello di ghiaccio in cui gli elfi fabbricano i giocattoli...

A mio modesto parere, la parola agnostico designa chi è convinto che gli argomenti metafisici non vadano affrontati con gli strumenti che usiamo per giudicare il mondo fisico. Punto.

Un agnostico può poi pensare che i deliri mistici di beduini epilettici vissuti migliaia di anni fa non siano da giudicare veri o falsi, ma semplicemente ridicoli (ok, se vogliamo essere più politicamente corretti, possiamo dire che rivelano il clima sociale, le condizioni si salute precarie, la malnutrizione e la psicologia di personaggi che sicuramente sono stati sottoposti a violenze e sofferenze che al giorno d'oggi giudicheremmo inumane, ecc. ecc.).

Un tale agnostico sarà sicuramente definito "ateo" da chiunque creda che i suddetti deliri siano oro colato.
A questo punto accetto la definizione di agnostico nel senso dell'approccio al problema della mistica e di ateo come effetto di questo approccio nel giudicare le religioni attualmente disponibili sul mercato.
Siccome le religioni attualmente professate sono 1500 e rotti, da quello che ne so, direi che la parola "ateo" assume un significato quasi universale, ma non escludo che prima o poi possa venire fuori una qualche teoria sufficientemente indimostrabile, ma cosi` poco ridicola che qualcuno possa sollevare il beneficio del dubbio e quindi non definirsi ateo per quella particolare visione del mondo, pur restando agnostico perché la scienza in quel dato istante potrebbe non avere gli strumenti di analisi sufficientemente avanzati.

Ad esempio io mi reputo agnostico per quello che riguarda la teoria delle stringhe, perché questa teoria, nonostante il suo appeal, non fornisce metodi scientifici per verificarla sperimentalmente. Al tempo stesso mi reputo ateo, perchè ritengo che il dio delle tre religioni monoteiste sia semplicemente poco credibile.

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