2007/09/28

Il velo

Dopo la sparata di Amato sul velo e la risposta di Magdi Allam viene da pensare al significato profondo e alle origini di questo simbolo che sembra così importante nelle religioni mediorientali.

L'origine è sicuramente molto antica e probabilmente indecifrabile al giorno d'oggi, ma non è da ritenersi una peculiarità dell'islam, tanto che Shaul di Tarso (aka S.Paolo) ne parla diffusamente nelle sue lettere, in particolare qui, prima lettera ai Corinzi, 11:5 e seguenti.

I toni usati sono piuttosto forti:

Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli.

È sufficientemente misogino?
Farebbe impallidire qualsiasi fanatico islamico!

Ma l'inventore del Cristianesimo non si ferma. Con un tono quasi scientifico ci spiega i motivi reconditi delle sue affermazioni:

Non è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli, mentre è una gloria per la donna lasciarseli crescere? La chioma le è stata data a guisa di velo.

Come ciliegina sulla torta chiosa così:

Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio.

Ecco qui. Sembra quasi un Benedetto XVI a caso!

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